Partendo dalle lotte di autonomia curde, nello specifico la liberazione di Kobane, Avesta narra la storia di un popolo che riporta all’attenzione parole e idee fossilizzate nella nostra memoria. Parole eterne e universali come resistenza, rivoluzione, democrazia e cooperazione.
Il tema è raccontato attraverso un videogioco, metafora dell’estraniamento dalla realtà circostante e/o metodo di approccio a temi e situazioni apparentemente lontani.
Il tema è raccontato attraverso un videogioco, metafora dell’estraniamento dalla realtà circostante e/o metodo di approccio a temi e situazioni apparentemente lontani.
Concept e regia - Giulia Odetto Testi e drammaturgia - Elvira Scorza
Ambientazione Sonora - Lorenzo Abattoir
Disegno Luci - Daniele Giacometti
Scenografia - Lea Brugnoli
Aiuto regia e drammaturgia - Antonio Careddu
con Alfonso Genova, Noemi Grasso, Noemi Apuzzo, Maria Lombardo, Pierpaolo Preziuso, Riccardo Micheletti
Projection Mapping - Tommaso Rinaldi
Ambientazione Sonora - Lorenzo Abattoir
Disegno Luci - Daniele Giacometti
Scenografia - Lea Brugnoli
Aiuto regia e drammaturgia - Antonio Careddu
con Alfonso Genova, Noemi Grasso, Noemi Apuzzo, Maria Lombardo, Pierpaolo Preziuso, Riccardo Micheletti
Projection Mapping - Tommaso Rinaldi
Fabio è un ragazzo intrappolato nella sua di dipendenza da Internet e videogiochi.
Tutti i suoi bisogni sono appagati dal web e su una chat conosce Lea, giovane studentessa socialmente e politicamente attiva apparentemente lontana da Fabio e dalla sua apatia.
Tutti i suoi bisogni sono appagati dal web e su una chat conosce Lea, giovane studentessa socialmente e politicamente attiva apparentemente lontana da Fabio e dalla sua apatia.